mercoledì 26 marzo 2014

LA SCELTA DEL BENE (O DEL MALE)


























Mi sento vicina a quel tipo di religiosità cosmica di tipo spinoziano, se così si può definire il panteismo, ma Papa Francesco mi piace comunque molto. Uno puro e semplice come non se ne vedevano da tempo. 

"Convertitevi o per voi sarà l'inferno" è stata la sua espressione diretta agli uomini della mafia. Un anatema esplicito e chiaro, per un uomo di chiesa. Ma per un uomo della malavita?

Perché un uomo abbraccia il male?
Per paura o per bramosia di potere, ma in entrambi i casi l'inferno cattolico non è contemplato.
Per chi soggiace alla paura il vero inferno è mettersi contro un "padrino", per chi ha sete di potere l'inferno è un'arma che si può scatenare a piacimento per ottenere ciò che si vuole.
Toccheranno le corde dell'anima le parole del pontefice?
Non lo so, le parole di Papa Francesco sono piene di speranza, com'è giusto che sia, ma si fondano su un linguaggio incomprensibile ai violenti. Forse tali animi percepiscono solo la forza dell'azione, quell'intensa manifestazione che li incanala nelle loro recrudescenze, alle quali solo una azione omeopatica contrapposta (simile/sofferenza) potrebbe agire da folgorazione sulla via di Damasco.

Per i cattolici solo un messaggero dell'onnipotente potrebbe tanto.
Ma anche per gli agnostici la forza del pensiero non si discosta molto dal concetto di grandezza, considerando l'universo e la vita come scambio e rivelazione di fenomeni.

Chissà, forse inconsapevolmente, parliamo tutti lo stesso linguaggio.
Perciò buona fortuna, caro Francesco, se la tua parola potrà diventare esperanto di comprensione sarà una fortuna per tutti.