lunedì 10 giugno 2013

MATURITÀ, LINEA DI CONFINE

Qualcuno è tondo e piccoletto, jeans sbracalati e sorriso gaudente. 
Occhi vispi e zaino sbilenco. Un saltello ogni quattro falcate, per stare al passo. Un altro è secco, lungo, con testa piriforme e braccia ciondolanti. Occhi bassi e timpani all'ascolto. 
Li sorpassa una charmante. Anzi, di solito le muse sono in tre. Chiome fluenti, tintinnìo di charms al polso e sguardo algido elevato a potenza: sfilano come in passerella e già conoscono quale sarà il loro posto sulla spiaggia del mondo. Sicuramente al sole, abbronzatura UVA e tankini griffato.
Sciamano a ondate tra un vociare diffuso e li riconosci uno a uno. 

Il timido, il leader, la complessata senza motivo, oppure - all'opposto - l'imperfetta con autostima stellare. Nerd, secchioni/e, signorine grandifirme, campioni sportivi over the top appaiati con reginette di bellezza e poi, defilati e all'esterno dei ranghi, i nebbiosi rappresentanti delle retrovie. Ora più che mai, con la chiusura degli istituti e la maturità dietro l'angolo, tutti insieme fanno quadrato.  
Sono le ultime generazioni ma assomigliano alle precedenti, ai nastri di partenza. Come allora la scuola li unisce in identità compatte, amicizie indissolubili, antipatie invalicabili. Poi diventeranno grandi, cambieranno casa e forse città, avranno la misura dei loro passi, destini sfilacciati a volte appaiati e ricomposti. Dovranno mettere in pari i conti con il passato, il presente e il futuro, e i conti non torneranno quasi mai. La spensierata entropìa che li accompagnava come segno distintivo della giovinezza diventerà una guerra costante, dove lo stato caotico sarà sbacchettato perchè tutto rientri nell'ordine richiesto dal vivere umano, ordine che però non esiste e non è di questo mondo. 
Benvenuti a bordo, cari ragazzi
Tenete stretti i sogni, non fateli ingoiare dal sistema. 

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