mercoledì 15 aprile 2015

IO CREDEVO, IO PENSAVO.

C'è un fattore comune che mi infastidisce un sacco, e ribadisco mi infastidisce un sacco. 
Quello delle scelte fatte così. 

"Ma dai, ci pensiamo dopo". 
"Vedrai che poi cambierà". 
"Intanto cominciamo e poi si vedrà". 

Decisioni più che legittime - intendiamoci - a patto che non si concludano con l'inevitabile  «Ah, ma io credevo... io pensavo». 
Odio a morte questa frase. E' la giustificazione dei profittatori. Quelli che non si curano delle conseguenze e se possibile le scaricano sul primo che passa. Categoria di voltagabbana e portaguai. 


"Ma dai, ci pensiamo dopo" comporta il fatto che, se va male, te la metti in saccoccia e tiri dritto dicendo: «Ok, avrei dovuto pensarci prima, è solo colpa mia». Non cadi dal pero con lo sguardo smarrito in cerca di qualcuno che ti risolva il problema. 

C'è un bivio ad ogni passo nella vita e la scelta è tua. Prenditi la responsabilità delle tue azioni: sulle tue scelte non puoi più recriminare.

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