martedì 21 maggio 2013

PROCEDERE IN ORDINE SPARSO

Discuto spesso con la mia metà e di solito l'argomento è la mia (apparente) disorganizzazione. Queste discussioni sono paragonabili a un otto orizzontale -  ∞  - che forse non a caso è anche il simbolo del mio segno astrologico. In geometria descrittiva viene così enunciato: "Due rette parallele hanno un punto in comune, il loro punto all'infinito". Quelle due rette siamo noi. 

Si disquisisce su tutto pacatamente, anche su come lavare i piatti e pure questo assume risvolti filosofici, secondo i nostri punti di vista. Lui ne fa una rappresentazione analitica della produzione: una visione contro ogni spreco di tempo secondo la teoria dello spillo di #Adam Smith, perché se le regole ci sono significa che servono a qualcosa.
Io la vedo invece come #Ugo Nespolo: "Ripetere è una forma di staticità e di morte". Cucino e lavo i piatti disponendo le stoviglie in posizioni aerodinamiche sorprendenti, fino al closing-up finale, dove tutto assume una logica assoluta e indiscutibile in perfetto razionalismo Looseriano. In pratica raggiungiamo lo stesso obiettivo, nel frattempo però la mia eccentrica performance mi ha divertito, favorendo diversi nuovi spunti sullo sviluppo delle prossime creazioni... 


Morale: tu te lo puoi permettere, perché sei una free-lance. Vero. Ma, a parte la serie infinita di svantaggi che comporta essere un free-lance, non sono molto convinta che la società basata sulla suddivisione del tempo/lavoro e dei consumi abbia prodotto questo gran esempio di civiltà del benessere. Ce n'è a ufo per parlarne in un prossimo post. 


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TRE ETTI E DIECI DI CAVALLETTE, SIGNO': CHE FACCIO, LASCIO?

- A quanto le locuste oggi, Nando?  
- 2 euro al chilo signora! Abbiamo anche le cicale in offerta... E guardi i bruchi signò, stanno 'na bellezza! 
Il menu, neanche tanto impossibile è alle porte. Vitello e costine alla griglia consumano e inquinano uno sproposito, meglio un "sugo allo scoglio" di insetti a chilometro zero. Vuoi mettere la praticità? Mi basterebbe uscire in terrazzo al primo sole: c'è una costiera amalfitana di locuste marroncine stese in fila, come i lettini in riviera. Dovrei solo vincere il mio ribrezzo iniziale e un certo sospetto da parte loro, poi sarebbe come andare a raccogliere fragole. Probabilmente il cambiamento climatico è in atto, inutile fare gli struzzi, solo vent'anni fa trovare una locusta in giardino era occasionale, ora si muovono a sciami inquietanti frrrr. Chi è genitore poi, istruito dai cartoni giapponesi del figlio maschio, ha maturato una certa avversione per la specie: come non ricordare Cell vs Omega Shenron, la locusta-gigante-aspira-midollo di Goku Super Sayan & Company? Meglio sbatterla in padella in tenera età, non si sa mai.

Il futuro insomma è di Lepidotteri Coleotteri e compagnia volante.  Personalmente il sapore non mi convince tanto, ma si fa l'abitudine a tutto. Quando ho assaggiato Bogong e serpenti nel deserto australiano non li ho trovati terribili. Il sapore di quelle larve gialline e grassottelle era un po' acidulo, ma il serpente era equivalente all'anguilla di Comacchio. Certo erano cotti e tagliati a pezzi, ed eravamo sotto un emisfero stellato che stordiva tutti i sensi... Ma di che mi stupisco? Il valore nutritivo è altissimo, il contenuto di Omega 3 è pari a quello del pesce - con buona pace di Master Chef e della Fao - già una parte del mondo si è convertita per necessità. Quindi avanti con la frittura mista di vespe, termiti e scarafaggi... 
'Bon Appétit'! 

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