venerdì 18 aprile 2014

TOLLERANZA: VIRTU' O DEBOLEZZA?
























 

Una mia parente si giustificava del fatto di non riuscire a sopportare alcune caratteristiche di chi le vive accanto:
 
«Non ho pazienza!» esclamava, e con questa affermazione intendeva rendere noto che non avrebbe fatto nulla per migliorare le cose, perché lei "era fatta così".
Nello stesso tempo convertiva questa sua debolezza in virtù, come a voler dire "sono gli altri che mi esasperano, sono loro che devono cambiare".

Un'altra ancora, lasciava che il vivace figlioletto scorrazzasse tra gli ombrelloni provocando tempeste di sabbia, perché tanto - mi spiegava tranquilla - glielo diranno gli altri se disturba oppure no.
Oggi l'indulgenza altrui viene data per scontata.
Per assurdo, chi si dota di pazienza viene considerato un passivo, incapace di reagire, quando invece la tolleranza richiede una forza straordinaria che pochi riescono ad esercitare.
È anche una questione di tempi: pensare un momento in più permette di considerare molte variabili prima di formulare un giudizio (che è comunque sempre relativo).
Il margine tolleranza-polemica poi si fa ancora più stretto, infatti la polemica non scatta "perché" accade una cosa, ma "come" quella cosa viene percepita.

«L'autobus è di nuovo in ritardo!»
«Il cameriere non arriva ancora!»
«Perché non aprono un'altra cassa? Non vedono la fila che c'è qui?»


Lamentele ragionevoli e forse anche giustificate. Ma prima di protestare, perché non cercare informazioni? Magari il Bus è bloccato a causa di un incidente o una deviazione. Forse al ristorante due collaboratori sono a casa con l'influenza. Al supermercato sono sotto organico e i cassieri rimasti si arrangiano come possono.

Per opportunismo le persone adottano un comportamento tolemaico.
Non riescono proprio a immaginare le situazioni da un diverso punto di vista, credono che tutto si muova intorno a loro, o diversamente, che una specie di congrega agisca con l'intento di recargli danno. In genere sono le stesse persone pronte a giustificarsi quando il sevizio mal gestito è invece il loro. 
A questo proposito ho letto da qualche parte una frase che ridimensiona tutto, fa riflettere e la trovo giusta per l'occasione:
"Se pensi che gli altri siano tutti stupidi, forse li stai misurando con il tuo metro".