martedì 10 gennaio 2017

Guardare "attraverso"











Nel generale mugugno di insoddisfazione, mi sto allenando a cercare le fiaccole accese, e ce ne sono di veramente belle, credetemi. 
A sorpresa, nascono dove c'è meno sicurezza, e non si aspettano un "posto sicuro" dove stare. Le riconosci perché sono luci che scoppiettano. Non sono le stabili light-led che molti gradirebbero trovare impacchettate e pronte all'uso.
Sto parlando di persone che incontro ogni giorno e che si riconoscono a prima vista. Non partono avvelenate a cercare un altrove migliore (intendiamoci, lo fanno, ma senza acredine o sentimenti di ritorsione), le fiaccole che incrocio qui, in Italia, hanno uno spirito più vicino alla famosa frase kennediana « Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi...»


Ecco, di gente così ne conosco e mi piace un sacco
, non ha età e non ha bandiera, sa prendere il giusto valore dalla tua vicinanza e allo stesso modo può arricchirti con la sua. Non sono geni dotati di talenti e fortuna, si tratta di persone che hanno coscienza del proprio tempo e pensano (e parlano) con voce propria. 

Le sirene che proclamano "sfacelo immediato" o "verità assolute" non riescono a irretirle, perché queste persone sfruttano le minuscole occasioni come un vento di traverso per le proprie vele. 
Non chiedono, ma propongono. 

Non si "aspettano" cose fatte per loro, ma "progettano" qualcosa che li smuova nel profondo e coinvolgono altri come loro. 
Sono predisposti al piano B, vanno a cercarsele da soli le tutele.

Vedo l'insofferenza in tante persone che già possiedono un'occupazione fissa, come se il processo di trasformazione e miglioramento del mondo fosse compito di chi sta "sopra" e più in alto. Rassicuranti investiture astratte.
Invece il futuro lo fanno i singoli, "le fiaccole" pronte a mettersi in gioco. Per cambiare bisogna distinguere ciò che conta da ciò che non conta, essere informati a tutto campo (non di solo web), flessibili, svegli e pronti al rischio. Vedo tante luci intorno a me, dove molti vedono solo ombre, e questo mi piace. Non importa se alcune cose saranno perdute, molte ne arriveranno di nuove che impareremo a conoscere. È questa la bellezza del vivere, e per vederla bisogna allenarsi a guardare "attraverso".
Bisogna crederci profondamente, qui come altrove. Perfino dall'orrore del nulla fioriscono progetti.

Come questo.