domenica 25 gennaio 2015

NO LAVORO MI...


























No lavoro mi! Go tropo de fàr... 
Questo aveva detto un simpatico signore con ascendenza austroungarica ma naturalizzato triestino che ho conosciuto un anno fa, in occasione di un concorso letterario (che peraltro aveva vinto). Go tropo de fàr: mi era piaciuta tantissimo l'espressione territoriale. Infatti la concezione del fare è soggettiva. Vi capita mai di trovare qualcuno che vi saluta così: "Dove te ne vai a zonzo, a far niente?"
E tu in quello stesso momento hai la testa intasata di informazioni: una nuova trama per l'ultimo racconto, ritrovare dei contatti preziosi segnati chissà dove, pianificare un business-plan che faccia lavorare almeno quattro persone, compresa me.
Non è mica una cosa da niente la progettazione. Si possono fare delle attività manuali mentre si pianifica, ma non molte, la mente dev'essere sgombra, qui il multitasking c'entra come i cavoli.
Non puoi tagliare un tessuto prezioso, montare un armadio o aggiustare un motore rotto progettando contemporaneamente una startup, però puoi fare una doccia, lavare la macchina, camminare o aspirare il tappeto.

IL PENSIERO E' ENERGIA. 
LE AZIONI DISPERDONO ENERGIA. 
Questo mi è venuto in mente leggendo un articolo sull'energia delle stringhe cosmiche e le opinioni contrastanti di due fisici che dibattevano sulla possibilità o meno di viaggiare nel tempo.
Pensare, addentrarsi nell'immaginario è una attività meravigliosa che richiede comunque concentrazione e assenza di peso razionale (almeno all'inizio). All'opposto, le azioni del quotidiano sono continuamente sollecitate verso il basso, verso la sussistenza, il confronto, la competizione. Questo toglie moltissima energia al pensiero libero che, se ruba spazio all'azione, viene percepito come perdita di tempo e il soggetto stesso è definito svagato e dispersivo.
Eppure, il progredire della società si è manifestato attraverso questa forma di temporaneo estraniamento dalla realtà. Non c'è una sola conquista scientifica che non sia stata preceduta da una specie di contemplazione del mondo.
Nulla si è compiuto restando all'interno dei confini e delle regole.