martedì 21 maggio 2013

PROCEDERE IN ORDINE SPARSO

Discuto spesso con la mia metà e di solito l'argomento è la mia (apparente) disorganizzazione. Queste discussioni sono paragonabili a un otto orizzontale -  ∞  - che forse non a caso è anche il simbolo del mio segno astrologico. In geometria descrittiva viene così enunciato: "Due rette parallele hanno un punto in comune, il loro punto all'infinito". Quelle due rette siamo noi. 

Si disquisisce su tutto pacatamente, anche su come lavare i piatti e pure questo assume risvolti filosofici, secondo i nostri punti di vista. Lui ne fa una rappresentazione analitica della produzione: una visione contro ogni spreco di tempo secondo la teoria dello spillo di #Adam Smith, perché se le regole ci sono significa che servono a qualcosa.
Io la vedo invece come #Ugo Nespolo: "Ripetere è una forma di staticità e di morte". Cucino e lavo i piatti disponendo le stoviglie in posizioni aerodinamiche sorprendenti, fino al closing-up finale, dove tutto assume una logica assoluta e indiscutibile in perfetto razionalismo Looseriano. In pratica raggiungiamo lo stesso obiettivo, nel frattempo però la mia eccentrica performance mi ha divertito, favorendo diversi nuovi spunti sullo sviluppo delle prossime creazioni... 


Morale: tu te lo puoi permettere, perché sei una free-lance. Vero. Ma, a parte la serie infinita di svantaggi che comporta essere un free-lance, non sono molto convinta che la società basata sulla suddivisione del tempo/lavoro e dei consumi abbia prodotto questo gran esempio di civiltà del benessere. Ce n'è a ufo per parlarne in un prossimo post. 


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